Siamo molto lieti di riportare qui sotto un articolo apparso oggi sul quotidiano “La Stampa” che parla di una filosofia a noi cara…la bici da città singlespeed…che sia a “ruota libera” o a “scatto fisso”.
Nel nostro negozio fanno bella mostra già da un pò di tempo queste nuove bici da città metropolitana…molto newyorkesi verrebbe da dire.
Ma bando alle ciance vi lascio leggere l’articolo se ve lo siete perso.
Al termine dell’articolo abbiamo inserito alcuni esempi di FIXED (così vengono chiamate in gergo queste bici) che potete trovare presso di noi…le altre le potete trovare qui https://shop.bikecafe.org/category/city-bike/
Ora la bici si vive a scatto fisso
Un po’ moda, un po’ filosofia, si diffonde nelle nostre città la mania delle due ruote da pista
Da filosofia urbana a moda: il destino della bicicletta a scatto fisso è segnato da qualche tempo, cioè da quando si è diffusa nelle principali città italiane, anche nella sua variante più pura, cioè «brakeless», ossia senza freni. Eppure per il codice della strada chi le usa è punibile con una multa di 150 euro.
Il movimento nasce nella New York negli anni 70 su imitazione dei pony express, che per svolgere al meglio il loro lavoro avevano bisogno di cicli il più possibile leggeri e che richiedessero il minimo di manutenzione: per questo via guaine, cambi, fanali, carter, parafanghi, luci, campanello e soprattutto tutto l’apparato frenante.
Il fenomeno approda in Italia alla fine degli Anni 90 partendo da Milano, per iniziativa di due ragazzi reduci da un viaggio negli Stati Uniti che «contagiano» in fretta associazioni come Bicifissa (fondato dal famoso Aldone), Milano Fixed e, a Torino, 10cento. Appassionati che, per fare proseliti, non utilizzano i contatti tradizionali, ma soltanto blog, reti sociali e video, radunando così attorno a sé un variegato popolo di studenti, imprenditori, professionisti e semplici padri di famiglia accomunati dalla passione per la bici e per un suo utilizzo il più possibile a impatto zero.
«Il nostro è un discorso ecologico, e non politico: chi usa lo scatto fisso in genere non ha un preciso colore politico», dice Andrea, uno dei patiti della primissima ora.
«Scatto fisso significa che i pedali sono tutt’uno con la ruota posteriore: in pratica, lo stesso principio delle biciclette da pista», spiega Angelo, 30 anni, uno dei tre fondatori (con il fratello Francesco e con Salvatore) di 10cento. L’utilizzo di questi mezzi è, nella maggioranza dei casi, dovuto alla ricerca di linee pulite ed essenziali: in pratica, l’equivalente delle moto chiamate «naked».
E il modo di pedalare è spesso frutto di un’evoluzione. «Nel mio caso, dopo essermi avvicinato alla bicicletta per passione e per ambientalismo – spiega il fratello Francesco – sono passato dalla bici da corsa alla mountain bike, da quella da ciclocross a quella a scatto fisso». Che dà, a chi la usa, sensazioni uniche. «Questo tipo di trazione, con o senza freni, offre un controllo totale della marcia centimetro per centimetro: è il cervello che decide quando andare avanti e quando invece rallentare».
La cosa meno naturale è il percorso in discesa, che obbliga comunque a pedalare. E quella più difficile, per chi ha adottato la versione «brakeless», è la frenata. «La si ottiene con varie tecniche, tutte piuttosto empiriche: innanzitutto rallentando la pedalata sino all’arresto totale delle ruote, ma anche posizionando il corpo in un certo modo: alzandosi dal sellino o spostando il peso in avanti. Ma mai staccando dai pedali i piedi, bloccati dai puntali: anche perché con uno si spinge, e con l’altro si tira». Ma anche gli utenti più esperti del pignone fisso consigliano di montare almeno un freno. «La linea e il peso conta, ma conta anche la sicurezza, specie nel traffico cittadino e quando piove», dice Angelo.
E saranno più di 100 gli appassionati che il 22 aprile, con o senza freni, ma comunque con lo scatto fisso, si ritroveranno al via della quinta edizione della Milano-Torino, organizzata dal negozio Ciclistica del capoluogo lombardo e da 10cento.
«Si partirà nei pressi dello storico impianto del Vigorelli, chiuso da tempo, e si arriverà di fronte al Motovelodromo di corso Casale, non più utilizzato per quella che era la sua funzione originaria: un modo per ricordare la storia ciclistica del nostro Paese».
Spero la lettura sia piaciuta quanto a noi.
Queste alcuni esempi di bici singlespeed/scatto fisso che potrai trovare da noi: