Siamo tornati ormai da più di una settimana ma i ricordi e i “postumi” di questa prima edizione dell’Italy Divide sono ancora vivi in noi.
Colpi di sonno e fame cronica sono quelli più “fisici”…ma poi ci sono i ricordi, i momenti vissuti che appaiono di tanto in tanto come i flashback cinematografici.
La partenza dal Colosseo, la prima grandinata, l’alba sul lago di Bolsena e la pioggia…quanta pioggia! Il terribile fango di Radicofani e quello del Monte Amiata, il guado impossibile che ci ha costretto a passare sul ponte della ferrovia, il grande freddo portato dalla pioggia che ti entra dentro dopo aver battuto per tutto il giorno.
Firenze al tramonto, i terribili appennini tutti da spingere, il mare di fango della Futa, Bologna all’alba e l’ultima tirata di 26 ore fino al traguardo.
Tutto questo è stato l’Italy Divide, prima edizione resa ancora più epica dal maltempo che ha messo a dura prova tutti nel fisico e nella mente.
I ritiri sono stati molti, alla fine sono giunti al traguardo di Torbole 58 biker su 90…e crediamo che se ci fosse stata anche l’ultima terribile ascesa al Monte Baldo il numero dei finisher sarebbe stato ancora inferiore.
Prima edizione con alcuni peccati di gioventù come la traccia da rivedere in alcuni passaggi in proprietà private e sensi vietati, ma proprio perchè prima edizione sono “cose che succedono” e che aiuteranno a rendere l’edizione del 2017 ancora migliore.
Per la cronaca il mitico Jay Petervary è arrivato a Torbole martedì sera, dopo 83 ore…prima della partenza ci aveva confidato che ne avrebbe completato in 55, si vede che il maltempo ha rallentato anche un osso duro come lui.
Il nostro Giovanni e Andrea hanno concluso le loro fatiche rispettivamente mercoledì e giovedì mattina.